Per ginecomastia (letteralmente mammella femminile) si intende una condizione benigna caratterizzata da un anomalo sviluppo della ghiandola mammaria nell'uomo.
Si distingue una ginecomastia vera, caratterizzata da una ipertrofia della ghiandola mammaria, che nel sesso maschile è rudimentale, da una ginecomastia falsa o pseudo-ginecomastia, in cui vi è soltanto un accumulo di tessuto adiposo.
Vi sono poi forme miste caratterizzate da una ipertrofia in parte ghiandolare ed in parte adiposa.
Si tratta di una condizione abbastanza comune al momento della pubertà, che però regredisce spontaneamente nella maggior parte dei casi.
Il trattamento è chirurgico, anche se deve essere preceduto da indagini preoperatorie: una attenta anamnesi, una visita endocrinologica , dosaggi ormonali, indagini strumentali (ECOGRAFIA ed eventuale MAMMOGRAFIA).
L'intervento, che si esegue generalmente in anestesia generale, consiste nell'asportazione della ghiandola (adenectomia sottocutanea), che viene eseguita per via periareolare o transareolare, accompagnata eventualmente da una liposuzione , nelle forme miste o anche nelle forme pure allo scopo di smussare i margini della resezione chirurgica al fine di evitare degli scalini ed il cosiddetto “effetto disco”.
Nei casi di di pseudo-ginecomastia è sufficiente la sola lipoaspirazione eseguita attraverso 2 mini-incisioni localizzate a livello del solco sottomammario.
Nei casi in cui sia presente una lassità cutanea potrà essere necessario ricorrere ad una resezione chirurgica della cute in eccesso, ma sempre in un secondo tempo operatorio.
Dopo l'intervento il paziente dovrà indossare una fascia toracica elasto-compressiva per almeno un mese.
La complicanza più comune è rappresentata dall'ematoma.
Altre possibili complicanze sono l'ipertrofia cicatriziale, la retrazione del capezzolo, le alterazioni della sensibilità del capezzolo, le infezioni (estremamente rare).