Le cicatrici rappresentano l’esito del processo riparativo messo in atto dal nostro organismo dopo un evento traumatico che comporti una lesione del mantello cutaneo.
Alle volte le cicatrici possono essere affondate, diastasate (allargate), rilevate, distrofiche, iperpigmentate.
Esistono poi cicatrici patologiche (cicatrici ipertrofiche, cheloidi).
Tutte le cicatrici possono essere sottoposte a revisione.
Bisogna però ricordare che l’esito di un intervento di correzione di una cicatrice è sempre rappresentato da un’altra cicatrice.
Il chirurgo plastico non è dotato di bacchetta magica; dove passa, il bisturi lascia un segno.
Da qui l’importanza di una attenta valutazione da parte dello specialista al fine di decidere quali cicatrici siano suscettibili di miglioramento oggettivo e quali no, sempre tenendo conto che il risultato finale non dipende solamente dalla mano del chirurgo, ma anche da altri fattori (sede, cicatrizzazione del paziente, cure post-operatorie).
La revisione di una cicatrice si svolge generalmente in anestesia locale.
Dopo la rimozione dei punti è opportuno osservare alcuni comportamenti, al fine di ottimizzare l’atto chirurgico:
- utilizzo di cerottini (steri-strips) per le prime settimane
- evitare l’esposizione solare o le lampade abbronzanti
- impiego di schermi solari ad elevata protezione.